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in ambienti interni riscaldati (con RH generalmente inferiore al 65% e T pari a 20°C), le strut-ture in legno possono essere assegnate alla classe di servizio 1. In questo caso l’umidità media degli elementi in legno allo stato di equilibrio è indicativamente non superiore al 12%;
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in ambienti protetti ma non riscaldati (con RH maggiore all’85% solo per poche settimane all’anno e T pari a 20°C), le strutture in legno possono essere assegnate alla classe di servi-zio 2. In questo caso l’umidità del legno può superare il 20% solo in determinati e brevi perio-di dell’anno;
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in ambienti non protetti in generale, le strutture in legno devono essere assegnate alla classe di servizio 3. L’umidità degli elementi in legno, per la maggior parte del periodo dell’anno, è maggiore del 20%.
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Classe d’utilizzo 0: tale classe include tutte quelle realizzazioni o porzioni di esse dove l’umidità del legno è costantemente inferiore al 20% per tutta la durata d’esercizio. In tale classe non vi sono le condizioni per un attacco biotico da parte di funghi.
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Classe d’utilizzo 1: entro tale classe si includono quelle realizzazioni o porzioni di esse dove l’umidità del legno è inferiore al 20% per la durata d’esercizio dell’opera. Solo saltuariamen-te per brevi periodi dell’anno può essere prevista un’umidità relativa dell’ambiente superiore all’85%. In considerazione delle presenti condizioni di contorno sono possibili infestazioni prevalentemente da parte di insetti.
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Classe d’utilizzo 2: tale classe include quelle realizzazioni o porzioni di esse entro le quali l’umidità del legno è occasionalmente sopra il 20%. Allo stesso tempo l’umidità relativa dell’ambiente di posa può superare l’85%. Entro tali condizioni di contorno sono possibili at-tacchi da parte di funghi e insetti.
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Classe d’utilizzo 3: tale classe include quelle realizzazioni o porzioni di esse entro le quali l’umidità del legno è frequentemente sopra il 20%. Il legno è esposto direttamente alle pre-cipitazioni atmosferiche, ma non è a contatto diretto né con il terreno né con l’acqua. Sono naturalmente possibili attacchi da parte di funghi e insetti.
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Classe d’utilizzo 4: all’interno di tale classe sono comprese quelle realizzazioni dove il mate-riale legno si trova a costante contatto con l’acqua o con il terreno. L’umidità del legno è quindi da considerare sopra al 20%. Entro tale ambito è necessario considerare la sostitu-zione periodica degli elementi a causa dello sviluppo di carie a carico di funghi e degli attac-chi da parte di insetti xilofagi.
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Classe di utilizzo 5: tale classe include quelle realizzazioni nelle quali il legno è a contatto con acqua marina
Come si attribuisce una classe di servizio?
Come si attribuisce una classe di servizio?

Risposta a cura di Marco Luchetti, Filiera Legno
Pubblicato il 12/05/2025
L’attribuzione ad una classe di servizio ha riflessi, in ambito progettuale, nella definizione dei coefficienti correttivi da applicare in sede dimensionamento degli elementi strutturali e in relazione ai particolari esecutivi relativi alla cantieristica dell’opera stessa:
Allo stesso modo le classi di utilizzo espresse dalla UNI EN 335 forniscono la suddivisione riportata di seguito. Si sottolinea che tale schematizzazione ha riflessi principalmente sulle misure di prote-zione da adottare, nonché sulle caratteristiche di durabilità dell’opera e del materiale al fine di un suo corretto utilizzo.
La Classe d’utilizzo 3 comprende le seguenti sottoclassi: o Classe d’utilizzo 3.1: all’interno di tale classe sono comprese quelle realizzazioni do-ve il drenaggio dell’acqua e/o la ventilazione consentono una rapida cessione di umi-dità da parte del materiale. Come risultato l’umidità del legno è solo saltuariamente superiore al 20%. o Classe d’utilizzo 3.2: tale classe include quelle realizzazioni entro le quali non è ga-rantito né il drenaggio dell’acqua, né la ventilazione. In tal caso il rischio di attacchi di funghi e insetti è elevato in quanto l’umidità del materiale legno può essere fre-quentemente sopra al 20%.
Il progettista deve quindi tenere conto dei carichi di umidità sia in fase di cantiere che durante la vita di esercizio del fabbricato applicando, laddove opportuno, tutte le strategie necessarie a mantenere la struttura con un tasso di umidità inferiore al 20%, limite per cui si possono innescare fenomeni di degrado da parte di organismi fungini.